27 Marzo 2020 - News
Giornata mondiale della Meteorologia, l’impegno del Cai
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Giuliano Cervi, presidente del Comitato Scientifico Centrale, racconta i tanti progetti del Club Alpino Italiano in questo ambito
“La ricorrenza della Giornata mondiale della Meteorologia, che quest’anno ha come tema i cambiamenti climatici e l’acqua, vede il Club Alpino italiano, impegnato in prima fila su queste attualissime tematiche”. Lo afferma Giuliano Cervi, presidente del Comitato Scientifico Centrale Cai.
È un antico legame quello tra l’associazione e la meteorologia: “Si tratta – continua Cervi – di un rapporto che ha radici lontane. Già alla fine dell’Ottocento i soci Cai avevano dato vita in alta montagna a stazioni meteorologiche. Dunque è un legame profondamente radicato nelle nostre origini”.
Questo è un periodo particolare. Causa emergenza Covid-19, non potranno esserci convegni o eventi sull’argomento. Il presidente del Csc pensa che “in questi giorni di solitudine, sarà ragione di riflessione l’influsso che le condizioni metereologiche e ambientali hanno sulla nostra salute”. Poi aggiunge: “Per esempio a proposito dell’inquinamento sarà importante verificare con prove scientifiche solide come ha influito sulla salute delle persone”.
Il Cai sta portando avanti diversi progetti sul tema: “Nell’intento di essere in grado di affrontare con particolare attenzione e preparazione lo studio dell’assetto metereologico e il cambiamento climatico, lo scorso 11 dicembre, nella ricorrenza della giornata internazionale della Montagna, è stato siglato l’accordo quadro tra il Club Alpino italiano e il Consiglio Nazionale delle Ricerche”.
Si legge all’articolo 3 del documento di intesa: “Le evidenti criticità meteoclimatiche che colpiscono il pianeta ed in misura maggiore le montagne, hanno spinto il Cai tramite il proprio Comitato Scientifico Centrale ed il Cnr, tramite il Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente, a porre grande attenzione a queste tematiche con lo scopo di avviare una collaborazione utile a migliorare la comprensione dei fenomeni in atto e la loro divulgazione, anche attraverso attività osservative e di monitoraggio che possano coinvolgere attivamente i Rifugi Cai, e gli Osservatori climatici Cnr, infrastrutture che costituiscono un bene prezioso per la sorveglianza meteo-climatica delle montagne italiane”.
Il prestigioso accordo ha basi lontane secondo Cervi: “L’accordo quadro con il Cnr, costituisce il punto d’arrivo di un processo di progressiva attenzione che il Cai, per il tramite del Comitato Scientifico Centrale, ha indirizzato al ruolo che possono avere i rifugi del sodalizio. Questi luoghi hanno sempre più assunto la funzione strategica di ‘sentinelle dell’ambiente’. Nell’estate 2019, per esempio, in collaborazione con l’istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima Cnr-Isac (sede al Cnr di Bologna) è stata collocata una centralina di monitoraggio metereologico nel rifugio-giardino botanico Esperia del Cai Modena. Il rifugio si trova alle falde settentrionali del Monte Cimone. La strumentazione consente l’osservazione della temperatura dell’aria, della pressione atmosferica, delle precipitazioni, della direzione e intensità del vento, dell’umidità relativa in grado e dell’intensità dell’irraggiamento. La centralina consente di trasmettere in tempo reale i dati meteo acquisiti. Mostra gli andamenti temporali delle variabili metereologiche”. Per consultare i dati: http://www.meteoproject.it/ftp/stazioni/esperia/
Per il futuro previste altre novità: “La sperimentazione per il monitoraggio atmosferico, avviata con il giardino Esperia, si estenderà a tutto il territorio italiano, dalla Sicilia alla dorsale appenninica centrale, fino all’arco alpino. Saranno individuati a tal fine una serie di rifugi del Club Alpino italiano. Nascerà così una innovativa rete di monitoraggio di molteplici parametri di tipo meteorologico, ma anche ambientale, che coinvolgerà l’intero stivale”.
Esiste anche un sentiero a tema, sull’appennino Tosco-Emiliano che potremo riscoprire quando l’emergenza epidemiologica sarà finita: “Il Sentiero dell’Atmosfera, che si sviluppa sul CAI 449, con 14 pannelli posti lungo il percorso introduce alle attività svolte dal Cnr nell’osservatorio climatico O. Vittori, già rifugio Cai Gino Romualdi. L’osservatorio si trova sul monte Cimone ed è tra i più importanti del Mediterraneo”, racconta orgoglioso il presidente del Csc. Infine, conclude Cervi, “il Csc ha attivato nel 2019 un progetto con il MUSE di Trento e la partecipazione di esperti ISPRA dal titolo: ‘Clima ed uccelli sulle montagne italiane’. Un’indagine su talune specie di uccelli fortemente legate ad habitat d’alta montagna che hanno assunto il valore di efficaci indicatori degli effetti ambientali del mutamento climatico. Anche in questo caso i rifugi Cai rappresentano un importante e diretto riferimento. La ricerca si rivolge in particolare al Fringuello alpino, una delle specie di uccelli maggiormente minacciate dal riscaldamento climatico”.